mercoledì 19 dicembre 2007

MI HANNO SCOPERTO!

Hanno fatto saltare il palazzo.
Erano le tre e quarantacinque del mattino quando ho parcheggiato l’auto e ho visto la deflagrazione, un lampo giallo nel cielo sopra i tetti dell’isolato vicino. Mi ha salvato il posteggio. Non che ci siano problemi di posteggio. Le strade non sono mai state libere come oggi. È una mia abitudine, un trucchetto per rimanere in forma. Parcheggio sempre un paio di isolati da casa, e mi faccio qualche centinaia di metri a piedi. Mi aiuta a riflettere.
Ieri notte mi ha salvato la vita.
Sanno di HGW. Glielo hanno detto probabilmente i loro colleghi del futuro, forse addirittura loro stessi. Chissà come ci sono rimasti!
Tutto sommato il morale è buono. Credono di avermi ucciso e questo mi da un certo vantaggio. Ancora più conveniente è il fatto che sono sicuri di aver distrutto HGW, installato nel processore del mio studio. Non hanno la minima idea che poco distante dall’Anello Rosso è sorto un palazzo identico al mio, e dentro ci gira il nostro caro programmino.
Circa una settimana fa avevo avuto uno strano presentimento. C’era qualcosa di strano nell’etere, sentivo gli accessi sfrigolare. Poi c’è stato l’avvertimento del mendicante, ed allora ho incominciato ad avere paura.
Vagavo alla ricerca di updates nel sottosuolo quando mi si è avvicinato uno straccione, forse un ibrido. Mi ha guardato da sotto un berretto di lana sdrucito, due bagliori azzurri per occhi. Mi ha detto: «Tu sei quello che guarda indietro?»
Gli avrei voluto rispondere che non sapevo di cosa stesse parlando, ma invece lo sapevo benissimo. Non ho detto una parola mentre mi rivelava che gli occhi del futuro sapevano di me. L’attimo dopo era scomparso, tra i giornali svolazzanti di un vicolo buio.
Così mi sono organizzato. Speravo di avere più tempo e l’esplosione mi ha colto un po’ impreparato. Ma il frame nel sottosuolo l’ho installato il giorno dopo l’incontro col mendicante. Stavo cercando un posto dove rifugiarmi, e speravo di lasciare la città prima della fine della settimana. La sera dell’esplosione ero andato a trovare un amico che ha un camper super attrezzato. Pensavo di andarmene via con quello. Ma non c’è stato tempo…
Adesso il mio corpo è in una bara del porto. Lo so, suona veramente spaventoso ma non è poi così male. Ci vanno i drogati, quelli che non interessano al governo.
L’accesso è gratuito e veloce, e nessuno ti controlla.
Penserò a cosa fare, se continuare a parlarvi oppure no. Di cose ne ho ancora tante dirvi, ma quello che vi ho già rivelato dovrebbe essere sufficiente a farvi almeno riflettere. Il futuro è ancora nelle vostre mani..
…ma non per molto.

George, 7 Marzo 2084

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