lunedì 5 novembre 2007

ANUBIS

Mi sono spinto fin dove era necessario. Potevo rimanere fregato, essere frammentato e diventare materiale da costruzione per orribili Entità Fogna, oppure perdermi in un labirinto di specchi. Conosco il rischi che si corrano quando ci si spinge oltre l’Anello Rosso, ma se voglio continuare questo gioco devo anticipare i miei avversari.
Ho avvertito una nuova intromissione, mentre cercavo di raggiungervi il giorno successivo al mio ultimo intervento. Ho dovuto spegnere tutto e riprovare da qualche altra parte. Per questo motivo ricompaio su questa pagina a distanza di quasi una settimana.
In futuro (il vostro) invierò i miei articoli in maniera meno regolare, cercando di distogliere l’attenzione di chi mi osserva dal mio (futuro). Per loro è come pescare alla cieca. Intercettare le frequenze che distorcono il continuum temporale delle quali mi servo, è un po’ come cercare il vecchio ago nel pagliaio. Questo mi ha rivelato Anubis, nella sua torre oltre l’Anello Rosso.
Anubis è un ibrido. Brutta razza…
L’imprevedibilità è uno dei loro lati migliori, non se mi spiego.
Qualche anno fa un programmatore dai gusti perversi ha iniettato nella matrice un virus bizzarro, un software capace di infettare i V.E. ed utilizzarli come “Host” per la creazione di nuove entità della rete, ibride appunto. Per metà residui di coscienze umane, e per il resto evoluzioni del programma virus iniettato, questi soggetti sono solitamente molto pericolosi, ma la loro natura li permette di conoscere meglio di chiunque altro i meccanismi virtuo-logistici del sistema.
Dal suo scranno di ossa umane, Anubis mi ha raccontato dei legami tra la matrice e gli altri mondi. Quello onirico, ad esempio, oppure quello delle onde elettromagnetiche. Infine mi ha parlato delle frequenze temporali, quelle su cui si appoggia HGW. In cambio della piccola lezione ha voluto qualcosa di appetitoso.
Davanti ai suoi occhi gli ho decompresso un bocconcino sul quale si avventato come un coccodrillo affamato. Roba dei piani alti. Sintetica, ma saporita…

George, 1 Febbraio 2084

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