mercoledì 6 febbraio 2008

IL DELITTO

L’inizio ha sempre qualcosa di mistico. Per quanto tu cerchi di cancellarne le tracce, quelle tornano sempre in superficie. Come sangue lavato dalle lenzuola. Basta un bagno di Luminol per scoprire il delitto.
Ma una volta che il delitto è stato scoperto, l’unico modo per sfuggire alle sue conseguenze è far scomparire il cadavere. Il ricordo del delitto, il corpo del reato, l’idea del crimine. La cosa non è mai successa, perciò non esiste nessun colpevole.
Dopo il virus nessuno ci ha più pensato. Non c’è da stupirsene…
Qualche migliaio di morti non sono nulla in confronto a sette miliardi di persone. Eppure l’inizio fu proprio quello. Quella strana data che al vostro tempo è sempre sulla bocca di tutti.
I ragazzi avevano fatto i loro calcoli, e forse erano stati ottimisti. Pensavano di sistemare tutto con la storia degli aerei dirottati. Hanno preso del tempo, per organizzarsi meglio. Per preparare lo scacco matto.
Le torri vi hanno distratto per il tempo necessario a sviluppare il virus.
Qualcosa è rimasto.
Negl’inferi si trova tutto. Immagini, suoni, deposizioni, testi, prove. C’è anche qualche testimone oculare, in forma digitale ovviamente.
Ho fatto le mie ricerche…
Lo so, lo so. La verità l’avete sempre saputa, voi…
Ma questo non conta, vero?
Deve essere mamma TV a dare la notizia, altrimenti non vale…
Buonanotte.
Vado a farmi un giro.
Magari riesco a beccare Astor…

George, 3 maggio 2084

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